Giugno è il Pride Month, il mese dell’orgoglio, e anche quest’anno i brand si sono affrettati a prendere posizioni a sostegno della comunità LGBTQ. La Budweiser ha lanciato un nuovo packaging in edizione speciale per le sue birre, con tanto di bandiere multicolor. Ma anziché riscuotere un ritorno di immagine positivo, la campagna è stata accusata di “rainbow washing” – deludendo chi si aspetta che i marchi incarnino valori tutto l’anno, e non solo per 30 giorni con il sostegno di una causa sociale come scorciatoia per incrementare le vendite.
L’azienda ha incassato un forte contraccolpo: le persone non sopportano più che il mese dell’orgoglio sia una mera opportunità commerciale per i marchi, indipendentemente dalla loro storia e dalla loro morale. Per Budweiser, oltretutto, la situazione era complicata. Il brand aveva già ricevuto critiche severe nel 2018 per aver sponsorizzato contemporaneamente sia il NY City Pride che la Coppa del Mondo in Russia. Ma non è stata l’unica scivolata, se pensiamo ai panini LGBT di Marks & Spencer o alla bottiglietta arcobaleno di Listerine.
Per fortuna, ci sono altri segnali dal mondo di casi davvero inclusivi: li trovate qui sotto.
1. Un film di Bollywood contro i tabù
Ek Ladki Ko Dekha Toh Aisa Laga – che dall’indiano si traduce in Come mi sono sentita quando ho visto quella ragazza – è il primo film di Bollywood a concentrarsi su una relazione lesbica. Si tratta di una commedia musicale piena di star nazionali che racconta la storia di Sweety, ovvero il viaggio di una giovane donna che se ne va dai suoi genitori. Il film è l’ultimo di una serie di film di Bollywood che mirano a rompere i tabù tradizionali con personaggi omosessuali, nonché a trattare argomenti come la masturbazione e le mestruazioni.
2. Il corpo maschile di Lia in The Sims
Notato per la prima volta dalla YouTuber lilsimsie in uno dei suoi video, il corpo di Lia Hauata, uno dei personaggi di The Sims, ha fattezze maschili. Non è un caso: The Sims ha collaborato con GLAAD per migliorare la rappresentazione di genere nei loro giochi, consentendo inoltre ai giocatori la libera scelta di qualsiasi caratteristica tipicamente legata all’identità, come lo stile e la voce del personaggio. Obiettivo: fare in modo che The Sims rifletta quanto più accuratamente possibile il mondo in cui viviamo oggi.
3. La banca che cambia con l’identità
La funzione True Name di Mastercard semplificherà l’aggiornamento degli account bancari in seguito a una transizione di identità. Disponibile a partide dai primi mesi del 2020, la scheda consentirà agli utenti di aggiungere in modo semplice i nomi scelti alle loro carte bancarie. Mentre saranno ancora presenti sul retro il loro nomi di nascita, i nomi scelti saranno ben visibili sul fronte. Un passo concreto e funzionale non scontato.
4. L’inclusività come gol della squadra
Avevamo già parlato di quanto lo sport possa fare la differenza in campo sociale. Creata da Havas London e diretta da Stella Scott, la campagna #MadeLocal mostra giocatori della squadra di calcio inclusiva Black Country Fusion FC, nata nel 2016 da Skye Stewart dopo aver realizzato che non esistevano squadre amatoriali sul territorio.
5. Le trans-istruzioni di sicurezza in volo
La compagnia JetBlue ha ingaggiato gli ex concorrenti di Drag Race, Bob the Drag Queen e Trixie Mattel per un video che racconta le (solite) istruzioni di sicurezza. Inoltre, al terminal di JetBlue al JFK di New York è stata offerta ai viaggiatori una stazione dedicata a trucco e parrucco per una settimana per sottolineare l’unicità e la libertà di ogni singolo individuo.
6. Le relazioni fluide nei videogiochi
I fan del videogioco Assassin’s Creed: Odyssey hanno costretto la Ubisoft a tornare ad avere personaggi che potessero avere relazioni etero, ma anche gay, lesbiche o bisessuali – oppure non averne affatto. Le relazioni sessualmente fluide sono al centro della scena, anche digitale.
7. La banca immagini che rompe gli stereotipi
Con la collezione The Gender Spectrum, Broadly ha introdotto immagini di stock per riflettere sulle diverse comunità e rompere stereotipi dannosi sugli orientamenti sessuali e identitari.
8. La mappa delle storie ed esperienze queer
Infine, l’ultima segnalazione va a Queering the Map, un atlante globale e affollato di storie LGBTQ, di coming out, di perdite, di cuori spezzati e omofobia superata. Creato nel febbraio 2018 da Lucas LaRochelle, uno studente del Dipartimento di Design e Computazione della Concordia University, è diventato virale in pochi giorni. Ha oltre 40.000 spilli in 25 lingue diverse in tutti i continenti (tranne l’Antartide). Questa è l’Italia.